Fancesco Codellia, nato a Gorizia il 12 settembre 1900 da una famiglia di origine slovena (Kodelja), durante la prima guerra mondiale si trovava a Gorizia insieme ai familiari: tre fratelli più giovani di lui di diversi anni, un fratellino in arrivo (nato nel 1916), la mamma e la nonna; il padre Tommaso era lontano. Ha vissuto quindi a Gorizia gli anni difficili della guerra fino al 1917, quando tutta la famiglia è stata trasferita in diver-se località del territorio italiano.
Ritornato a Gorizia alla fine del conflitto, ha conseguito il diploma magistrale ed ha svolto l’attività di maestro elementare ad Asoviz-za (Valdirose - Rožna Dolina) e successivamente a Gorizia nella scuola elementare di via della Cappella. Ha esercitato la sua attività sempre nel campo della scuola pubblica come dirigente del Patronato scolastico.
Nel primo periodo della pensione ha collaborato con il Comune di Gorizia alla gestione delle scuole materne comunali. Come diversi goriziani suoi coetanei, parlava correntemente in italiano, friulano, sloveno e tedesco.
È deceduto a Gorizia il 29 settembre 1975.
Fancesco Codellia, nato a Gorizia il 12 settembre 1900 da una famiglia di origine slovena (Kodelja), durante la prima guerra mondiale si trovava a Gorizia insieme ai familiari: tre fratelli più giovani di lui di diversi anni, un fratellino in arrivo (nato nel 1916), la mamma e la nonna; il padre Tommaso era lontano. Ha vissuto quindi a Gorizia gli anni difficili della guerra fino al 1917, quando tutta la famiglia è stata trasferita in diver-se località del territorio italiano.
Ritornato a Gorizia alla fine del conflitto, ha conseguito il diploma magistrale ed ha svolto l’attività di maestro elementare ad Asoviz-za (Valdirose - Rožna Dolina) e successivamente a Gorizia nella scuola elementare di via della Cappella. Ha esercitato la sua attività sempre nel campo della scuola pubblica come dirigente del Patronato scolastico.
Nel primo periodo della pensione ha collaborato con il Comune di Gorizia alla gestione delle scuole materne comunali. Come diversi goriziani suoi coetanei, parlava correntemente in italiano, friulano, sloveno e tedesco.
È deceduto a Gorizia il 29 settembre 1975.
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